Il mercato digitale è in crescita anche in Italia, nonostante la burocrazia, la visione a volte poco lungimirante delle istituzioni, i limiti imposti da un'economia in sofferenza per l'atavica mancanza di infrastrutture adeguate al cambiamento. Non da ultimo, nonostante la recente pandemia COVID-19. Ma i vincoli non fermano un vero e proprio movimento tellurico con numeri sorprendenti:
- 50 milioni di italiani collegati in rete ogni giorno (+2,4% rispetto al 2019)
- 35 milioni di utenti italiani sui social (+6,4% rispetto al 2019)
- 80,4 milioni di cellulari (più della popolazione italiana insomma...)
- 6 ore al giorno il tempo medio di navigazione online (di cui 2,4 da cellulare)
Il mercato del digitale è piuttosto ampio, normalmente suddiviso in macroaree:
- Dispositivi e sistemi
- Software e Soluzioni ICT
- Servizi ICT
- Servizi di rete
- Contenuti e Pubblicità Digitale
Le aree a maggiore impatto di crescita sono legate proprio a sviluppo software e contenuti e pubblicità digitale con una crescita attesa nel trimestre 2019/2021 tra il 6,3 e il 7,2%.
Senza contare due Digital Enabler ancora di nicchia ma destinati a crescere:
- Intelligenza Artificiale/Cognitive Computing (+47,1%)
- Blockchain (+49,6%)
Non è quindi così strano che in Italia siano nate oltre 10.000 startup innovative nella primavera 2019 (almeno la metà direttamente o indirettamente legata la mondo ICT) e gli investimenti nel digitale crescano al ritmo del 2,6% nonostante una crescita del PIL praticamente pari a 0;
Se è vero da un lato che la domanda la fanno soprattutto le grandi aziende (come sostenere gli investimenti richiesti o accedere al credito in maniera semplificata sono ancora un tasto tristemente dolente dell'economia italiana), d'altro canto l'approccio al digitale sta diventando una necessità. E l'offerta spesso è alla portata di tutti.
I comparti in cui si concentrano gli investimenti sono Dematerializzazione, Big Data Analytics e sistemi ERP, seguiti da aggiornamento e creazione di CRM, E-commerce, Cyber Sicurezza e Industria 4.0.
Un dato ancora più interessante è che il 60% delle aziende dichiara di aver compreso la necessità di favorire l'atteggiamento imprenditoriale all'interno della propria organizzazione aziendale, scontrandosi però con alcune barriere quali la difficoltà di costruire strutture e identificare ruoli con competenze digitali e trovare forme di collaborazione con fornitori nuovi (startup, centri di ricerca, università). Ma serviranno anche una maggiore sensibilizzazione dei ruoli manageriali verso l'accettazione del rischio e dell'errore, verso temi come il design thinking e la formazione digitale del proprio personale per stimolare un atteggiamento propositivo nei confronti dell'innovazione.
08 Ottobre, 2024
09 Settembre, 2024
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