Lo dicono tutti, dovrebbe far parte della gestione della continuità operativa ed essere trattata in maniera organizzata, insomma dovremmo sempre avere un “Piano di Emergenza”. Eppure ci si casca quasi ogni volta: un evento imprevisto e i nostri programmi vanno a farsi benedire, alla faccia del Piano di Business Continuity!
Eppure, indipendentemente da quanto si è fatto in via preventiva e delle eventuali “analisi di coscienza” successive, quando si verifica un’emergenza, l'unica cosa da fare è mettere da parte il resto e affrontarla.
E’ prioritario infatti reagire prontamente, il tempo non gioca a nostro favore: più passa e maggiore sarà il danno o il pericolo.
Nel nostro lavoro, l’imprevisto più diffuso è la perdita dei dati: qualunque sia la causa, perdere i contenuti già inseriti e controllati in un sistema può essere veramente compromettente per un’azienda. Giorni, settimane, mesi di lavoro azzerati in un secondo. L’incubo a cui non vorremmo mai assistere e per questo quasi tutti ormai si affidano a professionisti del settore per implementare sistemi di sicurezza e ridondare i propri dati.
Ma non funziona sempre, d’altra parte non si chiamerebbe “imprevisto”.
E’ proprio quello che non siamo riusciti a prefigurare nella nostra valutazione dei rischi che scombussola le nostre procedure, ci fa perdere il filo e ci costringe ad accelerare il passo.
Come ci si muove in questi casi?
Chiaramente entra in gioco la personalità di ognuno di noi: qualcuno si farà prendere dal panico, qualcun altro invece ci stupirà per la freddezza con cui affronta la situazione.
La realtà però è che l’esperienza farà la differenza, non ci si può improvvisare nemmeno (e a maggior ragione) in caso di emergenza.
Chi ha previsto un piano di ripristino, riesce spesso ad essere più efficace, anche in presenza di una situazione anomala, tuttavia l’impegno economico per l’implementazione di un Disaster Recovery Plan può essere rilevante: immaginare i possibili scenari di emergenza, impostare le specifiche procedure e i relativi piani di ripristino sono attività complesse che qualche imprenditore preferisce esternalizzare.
Che esista un piano di ripristino o meno, i nostri clienti o partner devono vederci determinati, non si aspettano proposte, vogliono che agiamo. Le conseguenze delle nostre scelte le analizzeremo dopo, ma è fondamentale prendere delle decisioni e farlo presto.
Valutare la situazione e come intervenire per arginare il danno, informare tutti i soggetti coinvolti, evitare atteggiamenti disfattisti o di smarrimento, trasmettere un senso di sicurezza ai terzi coinvolti.
In ogni caso, l’emergenza sarà l’occasione per fare autoanalisi: scardinando la nostra attività ordinaria, servirà a risvegliare i più “distratti” e a rivelare l’affidabilità di sistemi e partner, diventando occasione per crescere personalmente e professionalmente.
08 Ottobre, 2024
09 Settembre, 2024